“… siamo fra quelli che continuano a credere che un bisogno fondamentale dell’uomo è quello di amare ed essere amato, che l’accoglienza non consiste solo nell’offrire cose o soluzioni, bensì lo spazio di una relazione che fa sentire accettati ed amati”.
La Consulta Diocesana è un’associazione di 17 case di accoglienza presenti sul territorio genovese, strutture di emanazione ecclesiale che da sempre operano per la tutela dei minori allontanati dalla famiglia di origine e per l’accoglienza di nuclei madri-bambini in situazioni di difficoltà.La Consulta è un’associazione di Enti Religiosi che fin dalla loro origine si sono occupati di educazione, accoglienza, cura, promozione della persona e che oggi cercano di dare risposte al disagio minorile e famigliare attraverso l’agire quotidiano di religiosi, educatori professionali e volontari.
Organigramma
La struttura organizzativa
La Consulta ha un’assemblea dei soci che si riunisce regolarmente una volta al mese.
Un direttivo che gestisce le linee di indirizzo assembleari.
Una struttura Tecnica essenziale a cui è demandato il compito operativo.
Direttivo Attuale:
Padre Luca Reina, presidente
Suor Annarita Donna, vice presidente
Andrea Mandelli, consigliere
Simonetta Schiavo, consigliere
Padre Francesco Sartori, consigliere
Don Conshtatain, consigliere
Struttura Tecnica:
Fabio Gerosa, direttore
Michela Davi, ufficio progetti e inserimento lavorativo
Elisa Luciani, segreteria generale e servizio civile
La nostra storia
Perché non siamo nulla senza passato
La nostra storia inizia più di 20 anni fa. La Consulta si è formalmente costituita in ONLUS dal luglio del 2005 ma esiste, come coordinamento territoriale, dagli anni ’80 del ‘900.
Ad oggi siamo oggi una rete di oltre 1000 persone: 518 tra minori e mamme con bambini (accolti in forma residenziale e diurna), 265 volontari, 50 religiosi volontari, 130 educatori, 63 operatori.
Le case che fanno parte della nostra associazione agiscono quotidianamente per tutelare i più piccoli, i più deboli. Crediamo nell’accoglienza finalizzata a far sentire l’altro amato e accettato in una relazione emotiva e affettiva costante.
Ogni nostra casa di accoglienza nasce da un anelito di accoglienza del disagio profondo. Nasce con un metodo educativo che è quello della condivisione della quotidianità con chi viene a vivere con noi. Siamo serenamente consci che questo lavoro va fatto bene e che per poterlo realizzare in modo incisivo necessita di una componente umana – che noi chiamiamo Cuore tale per cui esiste professionalità solo se c’è la dimensione umana dell’educatore. Non si educa che col cuore, dicevano i nostri fondatori e così siamo intenzionati a portare avanti la vita di tutti i giorni.
Siamo consapevoli di non aspettare nessuno, per questo, coloro che vengono e sono accolti, ci riempiono il cuore di gioia.